I capelli sono un annesso cutaneo che, al pari delle unghie, ha la crescita più veloce del corpo umano e il follicolo pilifero, caratteristica unica dei mammiferi, che rappresenta un sistema di interazione neurodermico-mesodermico, prototipo ricco di cellule staminali.
I follicoli piliferi hanno cicli rigenerativi che si ripetono. Ognuno di questi cicli si compone di tre fasi:
• Anagen: (crescita, fase attiva);
• Catagen: (regressione, fase di involuzione della crescita del capello);
• Telogen: (fase di riposo).
Le cellule staminali si trovano nella regione della guaina epiteliale della radice esterna situata appena sotto la ghiandola sebacea, in prossimità del muscolo rettore del pelo. Durante il passaggio da telogen ad anagen, vi è un’attività controllata di cellule staminali e, nello stesso periodo, le cellule germinali secondarie danno origine a cellule progenitrici transitorie.
Durante tutta la fase anagen c’è una grande proliferazione delle cellule staminali all’interno della matrice del follicolo pilifero. Di conseguenza, i tricociti proliferanti si differenziano per formare la maggior parte del filamento del capello che rappresenta la parte finale del ciclo dei capelli. Si ritiene che la papilla dermica del follicolo pilifero sia l’elemento regolatore chiave nell’attivazione delle cellule progenitrici, nella proliferazione delle cellule della matrice dei capelli e nella differenziazione terminale dei tricociti.
TIPI DI PERDITA DEI CAPELLI
L’alopecia androgenetica (AGA) è la forma più comune di perdita di capelli negli uomini e colpisce quasi il 50% della popolazione maschile. AGA si riferisce alla perdita di capelli in soggetti geneticamente predisposti nei quali il testosterone e il suo derivato diidrotestosterone (DHT) si diffonde attraverso la membrana cellulare. Il testosterone viene trasformato in DHT dall’enzima citoplasmatico 5-α reduttasi, nella sua forma più aggressiva.
Esistono due tipi di riduttasi 5-α: il tipo 1 si trova nei cheratinociti, nei fibroblasti, nelle ghiandole sudoripare e nei sebociti e il tipo 2 si trova nella pelle e nella guaina epiteliale dei follicoli piliferi.
Il DHT lega il recettore degli androgeni nucleari che regola l’espressione genica. La disgregazione dell’attivazione delle cellule progenitrici epiteliali e la proliferazione delle cellule staminali dovuta all’ attività anomala degli androgeni costituiscono la componente fisiopatologica essenziale di questa condizione che porta alla continua miniaturizzazione dei follicoli piliferi riducendoli in follicoli piliferi vellosi.
Sebbene i geni coinvolti nella perdita di capelli non siano ben noti, alcuni dei geni preposti alla crescita dei capelli sono:
– desmoglein, attivina, fattore di crescita epidermico (EGF);
– fattore di crescita dei fibroblasti (FGF);
– fattore linfatico-enhancer-1 (LEF- 1).
Altre patologie che causano la perdita dei capelli sono:
– Alopecia Areata (AA);
– Telogen effluvium (TE).
L’ Alopecia Areata è una patologia autoimmune, e si manifesta con alopecia non cicatriziale ed è caratterizzata istologicamente da infiltrati linfocitari intra- o perifollicolari composti da cellule T CD4 + e CD8 + .
Esistono forme gravi di AA:
– Alopecia Totale: perdita totale di capelli;
– Alopecia Universale: perdita totale dei capelli e di tutti i peli del corpo.
SOLUZIONI PER LA CADUTA DEI CAPELLI
Le attuali terapie non sono efficaci su tutti i soggetti affetti da alopecia androgenetica le terapie farmacologiche richiedono un uso a tempo indeterminato (talvolta con effetti collaterali indesiderati anche gravi) e molta costanza da parte del soggetto.
Per far fronte al dramma della perdita dei capelli con terapie più efficaci prive di effetti collaterali gravi, la Low Level Laser Therapy risulta essere l’approccio alternativo più indicato associato alla Linea Tricologica BioiCare di Istituto Giglio. La Low Level Laser Therapy è stata approvata dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ed ha ricevuto la certificazione Clearance 510 K per il trattamento dell’AGA.
Per quanto riguarda l’alopecia nello specifico, la modalità di trattamento più comune è l’iniezione di corticosteroidi intralesionali. Altri trattamenti includono corticosteroidi topici e sistemici, minoxidil, anthralin, sensibilizzatori di contatto, psoraleni più ultravioletto A, ciclosporina, tacrolimus e biologhi come alefacept, efalizumab, etanercept, infliximab e adalimumab. In questi casi, in associazione alle terapie farmacologiche la LLLT può essere un valido supporto.
Ruolo della LLLT nella crescita dei capelli
Si presuppone che la stimolazione LLLT riporti i follicoli dalla fase Telogen alla fase Anagen, prolungandone l’attività produttiva, in più si è visto un ritardo nello sviluppo della fase Catagen. L’azione della terapia LLLT nel contrasto alla caduta dei capelli non risulta però ancora del tutto chiara.
Gli studi e i test suggeriscono che la LLLT agisca sui mitocondri e possa stimolare il metabolismo follicolare con la fotodissociazione dell’ossido nitrico inibitorio (NO) dalla citocromo c ossidasi (CCO) (Unità IV nella catena respiratoria dei mitocondri), apportando una maggiore produzione di ATP, specie reattive dell’ossigeno e induzione di fattori come il kappa B e il fattore-1 inducibile dall’ipossia.
Questi fattori causano la sintesi proteica che innesca ulteriori effetti:
Aumento della proliferazione e migrazione cellulare;
Alterazione dei livelli di citochine;
Fattori di crescita e mediatori dell’infiammazione;
Aumento dell’ossigenazione tissutale.
Inoltre, la LLLT regola l’attività dell’enzima 5-α riduttasi, che converte il testosterone in DHT e regola i processi infiammatori che possono anche avere effetti sulla ricrescita dei capelli.
La Low Level Laser Therapy fu casualmente scoperta negli anni ’60 durante l’esposizione di topi da laboratorio ad un laser rosso a bassa frequenza e gli studiosi notarono una crescita esponenziale di peli. Da allora la LLLT viene utilizzata in vari campi della medicina e tra questi, nel trattamento dell’alopecia sia maschile che femminile.
Divisione Tricologia Istituto Giglio
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