Moniletrix e Pseudomoniletrix: anomalie del fusto del capello
MONILETRIX
E’ un’anomalia di tipo genetico, quindi a carattere ereditario che si può esprimere in percentuale variabile: può coinvolgere tutti i peli del corpo ma anche solo una piccola percentuale di capelli, tanto che a volte risulta di difficile diagnosi. Il nome deriva dal fatto che i capelli assomigliano alla catena di un rosario con restringimenti e rigonfiamenti a distanza regolare l’uno dall’altro.
I rigonfiamenti vengono definiti nodi, hanno dimensioni uguali e sono privi della cuticola ovvero della porzione più esterna del capello. Gli internodi, invece, presentano cuticola irregolare, scanalature longitudinali e sono privi del midollo centrale. È proprio all’altezza degli internodi che generalmente avvengono le rotture del capello come conseguenza di traumi chimici o fisici. Nella maggior parte dei casi le rotture avvengono a qualche centimetro di distanza dal cuoio capelluto, soprattutto nelle zone di maggior sfregamento come la nuca; questa anomalia si evidenzia già nei primi mesi di vita, migliora con la crescita ma non si risolve mai completamente e porta generalmente ad una pseudo alopecia diffusa su tutta la testa.
PSEUDOMONILETRIX
Si tratta di un’ anomalia acquisita in seguito a traumi ripetuti in cui il capello si presenta simile alla catena di un rosario in cui i rigonfiamenti o nodi hanno dimensioni variabili tra di loro e conservano la cuticola esterna; gli internodi o restringimenti hanno lunghezza irregolare e sono privi di scanalature longitudinali. Essendo acquisita significa che il follicolo pilifero non presenta alcun tipo di alterazione strutturale.
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